Una donna infagottata in abiti fuori misura entrò nel negozio di alimentari. Si avvicinò al gestore del negozio e umilmente a voce bassa gli chiese se poteva avere una certa quantità di alimenti a credito. Spiegò che suo marito si era ammalato in modo serio e non poteva più lavorare e i loro quattro figli avevano bisogno di cibo.
L’uomo sbuffò e le intimò di togliersi dai piedi. Dolorosamente la donna supplicò: «Per favore, signore! Le porterò il denaro più in fretta che posso!» Il padrone del negozio ribadì duramente che lui non faceva credito e che lei poteva trovare un altro negozio nel quartiere.
Un cliente che aveva assistito alla scena si avvicinò al padrone e gli chiese di tentare almeno di accontentare la povera donna. Il droghiere, con voce riluttante, chiese alla donna: «Ha la lista della spesa?» Con un filo di speranza nella voce la donna rispose: «Sì, signore». «Bene!» disse l’uomo. «Metta la sua lista sulla bilancia. Le darò tanta merce quanto pesa la sua lista».
La donna esitò un attimo con la testa china, estrasse dalla borsa un pezzo di carta e scarabocchiò qualcosa in fretta, poi posò il foglietto con cautela su un piatto della bilancia, sempre a testa bassa.
Gli occhi del droghiere e del cliente si dilatarono per la meraviglia quando videro il piatto della bilancia abbassarsi di colpo e rimanere abbassato. Il droghiere, fissando la bilancia, brontolò: «È incredibile!». Il cliente sorrise e il droghiere cominciò a mettere sacchetti di alimenti sull’altro piatto della bilancia. Sbatteva sul piatto scatole e lattine, ma la bilancia non si muoveva.
Così continuò e continuò, con una smorfia di disgusto sempre più marcata. Alla fine, afferrò il foglietto di carta e lo fissò, livido e confuso. Non era una lista della spesa. Era una preghiera: “Mio Dio, tu conosci la mia situazione e sai ciò di cui ho bisogno: metto tutto nelle tue mani”
Il droghiere consegnò alla donna tutto ciò che le serviva, in un silenzio imbarazzato. La donna ringraziò e lasciò il negozio.
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